martedì 1 agosto 2006

Anamorfosi

Alla National Gallery di Londra c’è un quadro che ho sempre molto amato, sin dagli anni universitari, seppure non abbia mai studiato storia dell’arte. E’ stato il professore con cui mi sono laureata a farmelo apprezzare ed a farmene scoprire il significato nascosto. Gliene sarò sempre grata, come di molte altre cose. Forse è proprio perché ho perduto quel modello di intellettuale, colto, serio, rispettoso, che non sono riuscita ad andare avanti in un ambiente dove sembra che i libri, quelli veri, non trovino ospitalità.
Il quadro è di un pittore cinquecentesco, Hans Holbein il giovane e si intitola “The Ambassadors”. Ai piedi dei due ambasciatori c’è un’immagine deforme e incomprensibile che, una volta posizionatici ai lati del dipinto, per effetto dell’anamorfosi appare per quello che realmente è: un teschio tridimensionale (Memento mori!). Puoi stare ore a contemplare quel quadro, a cercare di indovinare che cosa volesse comunicare Hans Holbein con quell’ammasso di materia pittorica, ma fino al momento in cui non ti collochi nel punto giusto, ogni sforzo è vano. Le immagini anamorfiche diventano traducibili solo se il nostro sguardo si posiziona esattamente nel punto di vista dove la deformazione scompare. Forse questo è solo un altro modo di parlare di maglie rotti nelle reti. Mi sto chiedendo se, in questi mesi, la mia vita mi si stia mostrando in questa strana prospettiva, traducendosi in un ammasso di visioni indistinte. Sto solo cercando il punto di vista, mi sto muovendo con affanno alla ricerca della migliore posizione. Credevo di averla trovata, nei giorni scorsi. Oggi, purtroppo o per fortuna, non ne sono così certa.
Ma stasera mi chiedo, ma esisterà davvero un punto di vista che traduce l’indistinto in immagini dalla perfezione geometrica? Forse sto cercando invano e devo dimenticare il teschio di Holbein.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la vita, carina, e' un insieme di differenti punti di vista.. il bello sta nel trovare quelli comuni con altri popoli, o gruppi di gente, o.. a livello piu' sottile.. di una sola altra persona che abbia l'occhio sinistro laddove noi abbiamo il destro.. polifemi della verita'.. vaghiamo sinche' non troviamo, magicamente, grazie a qualcuno od a noi stessi, ..differenti punti di vista (cito l'attimo fuggente, col professore che incitava gli allievi a salire sui banchi..)

brava , continua cosi'.. fruga fruga.. e bevi la camomilla..