martedì 14 dicembre 2010

Verrà la vita e avrà i tuoi occhi

Vorrei prenderti il viso fra le mani, scrutare ogni millimetro delle tue rughe, perdermi nei tuoi occhi e dirti che sono di nuovo felice. V
Vorrei raccontarti di questo viaggio in treno verso Roma, con questa pioggia che sembra non volerci più abbandonare da settimane, di questa musica recuperata dagli anni lontani dell’adolescenza. Vorrei dirti di come mi sento a casa in quella città così amata, di tutti i libri che ho letto in questi anni, dei film che ho guardato, dell’affannosa salita che ho percorso per godermi un respiro calmo e placato in questo percorso di pianura. Vorrei dirti di come abbia smesso di sentirmi responsabile per una scelta che non è stata mia, di come abbia allontanato da me l’atroce pensiero di averti tradita per non aver trasformato quelle stanze in un campo di battaglia. Vorrei descriverti com’è il mio liceo visto dall’altra parte, di come sia attraversare quei corridoi dopo vent’anni, vorrei svelarti come su questo amore si siano avvolti i miei sogni, di come mi accolga ogni giorno e stemperi i miei dolori e curi le mie ferite, dandomi la piacevole sensazione dell’apertura di un domani sereno. Vorrei assicurarti di come riesca a mantenere la mia promessa di prendermi cura di lei e di quanto desideri dare un giorno una nuova presenza a questa genealogia femminile che supera le generazioni.
Vorrei ridere con te nello svelarti che trovo in me quegli insopportabili difetti che credevo essere solo tuoi, vorrei raccontarti che mi stanno venendo le rughe intorno agli occhi e che ho ancora qualche venuzza in più su quelle gambe che mi parlano, ogni giorno, una lingua materna. Vorrei dirti che ho tanta voglia di correre e che da giorni ho un acuto desiderio di scrivere, per rompere questo silenzio che forse, mettendomi al riparo da me stessa e da te, mi ha protetta in tutti questi mesi. Ma adesso come le gambe si fanno pesanti da quando ho dovuto, mio malgrado, rinunciare ai chilometri, questo silenzio si sta facendo assordante e ho bisogno di frantumarlo con una nuova scrittura. Che ci dia voce, ad entrambe, in una armonia finalmente musicale e intonata.