domenica 6 agosto 2006

Anticorpi

In tutti questi anni non sono mai stata molto fiera di me, o meglio, non ha mai ben capito quale fosse il “me” di cui essere più o meno soddisfatta. Ho sempre altalenato la mia debole soggettività tra un modello e l’altro, convinta che dovessi per forza assomigliare a qualcuno, incapace da sola a costruire un mio personale ed esclusivo modo di essere. Ieri sera ho capito che adesso sono molto più forte e che è venuto davvero il momento di rinchiudere per sempre nell’armadio questa insicurezza cronica e questa scarsa autostima. Loro sono felici? Bene, anche io lo sono per loro. Sono sposati, hanno una bella casa di proprietà, aspettano un figlio? Che Dio li benedica. E se qualcuno osa chiedermi perché me ne sto ancora in giro per il mondo incerta e titubante alla mia età, invece di scegliere il vestito bianco e sfornare bambini ora non tremo più, ma rispondo che non è più quello che voglio. Questo è il primo anticorpo che Londra mi ha regalato, il non tremare di fronte alla notizia di una felicità altrui, che per anni ho desiderato essere anche la mia.
Oggi, per fortuna, comincio davvero a sentirmi meglio. Credo che domani sarò di nuovo in grado di uscire, pronta a gustarmi questa città, fino a farmi quasi stordire e narcotizzare dalla sua bellezza e dal suo calore, in modo da non soffrire troppo la sua mancanza. Nel pomeriggio un barlume di saggezza ha però visitato la mia mente sempre in movimento, facendomi capire che non c’è nessun motivo razionale di angoscia. Qualora le cose dovessero risolversi come tutti ci aspettiamo sono sempre in tempo a balzare in corsa sul primo aereo e tornare, qualora le attuali preoccupazioni dovessero invece risultare fondate, cosa che mi terrorizza come niente altro, Londra sarà certo l’ultimo dei miei pensieri. Diciamo che me ne sto andando a casa a fare un “sopralluogo” ed a farmi qualche bagno al mare….cosa che non guasta.

Nessun commento: