sabato 5 agosto 2006

To go back in time

Dopo una settimana di malattia, nonché due giorni di ospedale, oggi ho ripreso quanto meno a mangiare come si deve ed a muovermi dal letto. Ho ricominciato anche a studiare inglese, ma con deludenti risultati, visto lo scarso entusiasmo. In aggiunta ieri sera, prima di addormentarmi, ho prenotato il volo del ritorno: la partenza è così fissata per mercoledì 23 alle 20.15, dall’aeroporto di Stansted. Ho trovato un volo non proprio economico, per essere un volo Ryanair, ma almeno viaggio con Giovanna che anestetizzerà il distacco con il suo umorismo.
Sono terrorizzata. Non solo per le motivazioni del mio ritorno ma anche perché tutto questo non è altro che un passo indietro nel tempo e io, adesso, non sono affatto pronta. Non sono pronta a ritrovare tutto come l’avevo lasciato, non sono pronta a rivivere anche un solo minuto di tutto ciò che mi ero lasciata, con tanti sforzi, alle spalle. Mi aspetta una fatica bestiale, una salita ripidissima, niente affatto paragonabile a quella che ho dovuto affrontare per arrivare qui. E so che là sarò davvero sola, senza nessuna via di uscita, con tutti che mi chiederanno come è stata questa vacanza senza sapere che per me non lo è stata affatto e che mi ripeteranno allo sfinimento di quanto si viva meglio lì, magari nel modo che loro stesso hanno scelto. Appunto, scelto. Spero solo che questa Londra amatissima e indimenticabile mi abbia fatto il regalo inatteso di qualche anticorpo.
Stasera mi legherei alla statua di Nelson, pur di non andarmene. Ma ora c'è qualcosa più importante di me a cui badare e mi sento avvolta dai sensi di colpa a sentirmi così male all'idea di partire. Tu lo sai perchè ho paura, tu lo sai perchè sto male, ti prego, perdonami.

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