mercoledì 7 marzo 2007

Divertissement

Non scrivo da più di un mese. Silenzio, silenzi, respiri ed ascolti. Ho deciso di bloccare il flusso dei pensieri, almeno quelli che amavano scivolare sulla carta e rimanervi incastrati. Una volta lì, partoriti dopo lunga gestazione, erano un richiamo continuo, un assillo interminabile, una presenza pesante. Ho scelto il divertissement, di pascaliana memoria. Ho cercato di non pensare, di fuggire la concentrazione, di pensare la morte, di soffrire la solitudine. Nonostante tutto ho recuperato una dimensione del vivere, più umana forse ed ho imparato a leggere di sfuggita le partiture dei miei pensieri, senza soffermarmi troppo su ogni stonatura.
Questo trasferimento ad Orbetello ha senza dubbio rappresentato un salutare cambiamento, anche se non ha certo il significato profondo di quella maglia rotta nella rete che, ancora oggi, solo la mia amata Londra sembra sapermi regalare. Sono, tuttavia, più calma, più rilassata, meno stanca, meno abbrutita da tutti quei chilometri e quelle sveglie che suonavano prima dell’alba. Domenica mi sono anche concessa una bella passeggiata in Feniglia, godendo di un sole primaverile e bagnandomi i piedi con la fredda acqua del mare, assaporando un’estate che non tarderà. Sto bene qui. Sono almeno protetta da queste mura che non grondano ricordi come quelli della mia casa in campagna. Qui, almeno, respiro. A casa mi sentivo bloccata tra quelle pareti, incastrata da pesanti memorie, intrappolata in uno spazio abitato da mille presenze, reali ed immaginarie. La presenza reale dei miei, incapaci di comprendere la fisiologica necessità di tracciare confini, quella inconsistente di un uomo che ha amato ed abitato quella casa tanto quanto me, per poi cadere, esausto, di fronte ad una stanchezza non più gestibile. Adesso mi sento più libera, almeno da tutti questi pensieri. Basta pensieri, basta pressare nella mia testa innumerevoli congetture, senza mai arrivare ad una conclusione, ad un punto fermo in grado di regalarmi un po’ di tregua, anche solo come provvisorio armistizio. Da anni mi dedico ad una ruminazione mentale che mi la vita sopra e dentro di me, impedendomi di godere l’attimo, alla ricerca di un domani che mai si trasforma in oggi.
Devo dare al passato e al futuro il loro giusto posto, senza permettere loro di rendermi impossibile il qui ed ora.
Stasera sono stanca, non ho voglia di leggere né studiare. Mi concedo un po’ d’ozio e ceno a latte e biscotti. Un ozio accompagnato dall’Infedele di Gad Lerner, per non perdere il gusto alla politica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questa Barbara che leggo, credo sia troppo GRANDE per Orbetello...ma forse scoprirà che anche in questa piccola e tranquilla cittadina toscana, Lei potrà trovare la Sua Londra...