sabato 14 febbraio 2009

Una città nel buio


Eccomi di nuovo a casa, dopo una serata molto piacevole, nonché alquanto “alcolica”. Mi cullo lentamente nelle emozioni stravolte dalle troppe bevute e costruisco una melodia su questa tastiera al ritmo delle note tanto amate di Ludovico Einaudi, come se stessi suonando il suo pianoforte.....io che so solo strimpellare una chitarra scordata. Tante sono le cose che mi chiedo stasera, domande dilatate dalla sincerità del vino, da una ritrovata autenticità, da una Barbara ripescata negli angoli bui e nascosti dell'adolescenza, da una regione della mia anima sottratta all'onirico e all'immaginario.

Mi chiedo quali tortuosi cammini io abbia intrapreso, per quali ripide salite io abbia deciso di incamminarmi. Stupita mi chiedo se stia intraprendendo un cammino verso il futuro o stia percorrendo un percorso a ritroso nel tentativo, forse vano, di portare a termine un sentiero interrotto. “Sentieri interrotti”....trovo Heidegger stasera a darmi un aiuto a nominare queste sensazioni, queste ambigue impressioni, questo ricercare un non so cosa, questo tentare di tradurre nella lingua dell'adultità un patrimonio di emozioni che, sonnambule, hanno inquinato i sonni degli ultimi anni.
Incredula mi chiedo come abbiano potuto queste corde della mia anima suonare così in sordina, nell'astrattezza dell'immaginario; attonita mi interrogo su come il veloce scorrere degli anni lasci sullo sfondo delle nostre vite detriti impossibili da filtrare.
Assisto incredula alla battaglia senza fine tra le mie emozioni, parteggio per quelle che parlano la lingua della ragionevolezza e della prudenza, ma sbalordita mi trovo a registrare ogni volta una nuova sconfitta. Brindo così alla vittoria della mia impulsività, al definitivo trionfo della mia pazzia e sventatezza, a questo mio insano tentativo di riprendere uno spartito troncato nell'attesa di sentire quale melodia suonerà da questa inattesa ma necessaria composizione.
Con questi pensieri sconnessi, sprofondo nelle poesie di Mark Strand.


“Diceva che sarebbe sempre stato quello che sarebbe potuto essere
una città sul punto di avverarsi, una città mai compiuta,
una città scomparsa senza quasi lasciar traccia, dentro
o sotto la città esteriore, rendendo la città esteriore -
quella in cui trascorriamo le ore di veglia -
insulsa e tediosa. Sarebbe sempre stata
una città nel buio, una città tanto timida da restare in attesa,
con il terrore del momento che non sarebbe mai stato”
Mark Strand, Conversazione.

5 commenti:

Bk ha detto...

Anche le immagini sul post adesso??
Ma mi accorgo solo io di tutti questi cambiamenti??
:-D
Scherzo...
Ci sono momenti in cui dobbiamo dar retta alla parte folle di noi, prima di affossarci da soli.
Un bacio Bk

indierocker ha detto...

...bel ritorno, dopo 5 mesi!!!
ciao!

il monticiano ha detto...

Malgrado la serata alquanto "alcolica" hai scrito il tuo post in maniera lucidissima. E ti ringrazio per la bella "lezione magistrale". Tu, pur non disdegnando la matematica, hai la "nobile missione di un efficace insegnamenro di lettere e filosofia". I tuoi studenti saranno certamente contenti di ciò che tu trasmetti loro.
Permettimi una cosa pesronale: la mia prima nipote di 20 anni, figlia di mia figlio, frequenta quì a Roma la Facoltà di lettere e
filosofia ed ha già dato alcuni esami di glottologia ed altri, ottenendo sempre il 30 come voto. Ieri in un esame di storia ha preso 30 e lode. Vuol dire qualcosa o col tempo il suo attuale entusiasmo passerà? Sai, io, suo nonno, oltre che esserne palesemente orgoglioso, penso a quale sarà il suo futuro.

fabio r. ha detto...

sono felice di poterti leggere di nuovo, spero che questo nuovo inizio- seppure indesiderato - ti porti un po' di luce e tranquillità.
Un abbraccio e non perdiamioci di vista (anzi mò ti linko pure, così ti controllo).
Ciao

serenella ha detto...

Scrivi in una maniera splendida. Dal tuo profilo leggo che sei sagittario come me...e che amiamo le stesse letture, per esempio Erri De Luca. Entrambe ninsegnanti. Tu una prof di filosofia ( come l'ho amata) e io insgn di scuola elementare. Ti capisco quando dici che ti piace insegnare. Tornero' a trovarti.