domenica 15 febbraio 2009

Mastella riscuote



Babbo scova in un vecchio cassetto un paio di calzettoni rossi con la falce e martello in bella vista, che un compagno di scarpinate in mountain-bike gli aveva regalato per gioco. Forse per ricordagli, come dice lui, “come era bello quando s'era comunisti”. Per farmi sentire in colpa di essere diventata una elettrice del PD e per richiamare alla memoria le mie profonde radici dentro quella storia, umana e politica, babbo decide di riciclare i calzini e me li consegna, con un sorriso stampato sulle labbra, contentissimo della sua educativa provocazione.
Io, ormai convertita alla socialdemocrazia, decido di riciclarli a mia volta e i poveri calzini “alla Peppone” finiscono nello zaino di Gaia, la mia studentessa fan di Turigliatto che mi bersaglia sempre polemicamente e mi accusa di essere una “cerchiobottista reazionaria”. Capisco che ho fatto bene: Gaia con i suoi sedici anni si esalta orgogliosa del mio regalo (ho confessato, lo giuro, il riciclaggio) e decide addirittura di metterseli per andare a fare pilates....”tanto per essere sempre in guerra e mostrare di che pasta siamo fatti”, dice.
“Come si cambia...per non morire”, canticchiava una canzone anni Ottanta. Siamo cambiati, un po' tutti. In una parabola di cambiamenti abbiamo trasformato tutto: linguaggi, movenze, alleanze, obiettivi, strategie, tattiche. Così ci troviamo di fronte al desolante spettacolo lasciato da un lento ma inesorabile fenomeno carsico che ha corroso le nostre identità e fatichiamo a trovare la strada, stentiamo a trovare qualcosa che, non dico ci rispecchi e assomigli, ma ci rappresenti almeno imperfettamente. Poi mi accorgo che qualcuno è riuscito a non essere fagocitato nei vortici di trasformazioni di questi ultimi anni, rimanendo sempre identico a se stesso, mantenendo gli stessi innumerevoli vizi e le poche virtù, dandomi l'idea che in fondo questa nostra Italia non è poi così cambiata rispetto a vent'anni fa. Il buon vecchio democristiano, per quanto adornatosi di novità, non riesce a non essere democristiano e, alla fine, nonostante sforzi titanici di travestimento, viene fuori, torna allo scoperto, nella freddezza dei suoi calcoli elettorali, nelle sue modalità di contrattazione politica, nel suo camaleontico adattarsi a tutte le occasioni. Eccolo il nostro Mastella, dopo aver colpito a morte il governo Prodi, passare alla cassa a riscuotere il suo credito. Eccolo il nostro Mastella, che noi siamo stati anche capaci di fare ministro, cercare di giustificare la sua nuova alleanza, di motivare la sua corsa da Ceppaloni a Strasburgo. Ma che cosa è diventato questo nostro paese? Niente, credo, se non quello che sempre è stato.

7 commenti:

Prisma ha detto...

Concordo pienamente.

Bentornata! Ti leggo con piacere.

Bra ha detto...

Bentornata Barbara.
Manda un sorriso anche per me alla giovane rossa, prima che la raggiunga la disillusione...

Un abbraccio

Anna ha detto...

BASTA CON LA VIOLENZA! NOI DONNE DOBBIAMO REAGIRE NON SUBIRE!

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fabio r. ha detto...

un paese governato da ectoplasmi, ecco cosa siamo diventati.....
ciao

Silvia ha detto...

Proprio un "bel" quadretto, rispondente...

Sarebbe piaciuto anche a me ricevere quei calzettoni rossi nonostante tutto, anche se sono un pò cresciutella!
Magari non li avrei messi per andare in palestra :)

Buona giornata!

Anonimo ha detto...

Ciao Barbara. Bentornata.
Perdona se non rispondo al tuo commento in modo prolisso. Dico solo che mi dispiace molto. Non servono poi tante parole. I genitori sono le figure più importanti della nostra vita, insieme ai figli. Quindi, cos'altro dire?
Un bacione grande.

Igor ha detto...

Non è tanto mastella che indigni ma chi lo ricandida.