giovedì 23 agosto 2007

Graduatorie "ad esaurimento"

E' quasi l'una di notte. Ho provato ad addormentarmi, ho cercato di tenere sotto controllo un attacco di emicrania per poi capitolare e ricorrere all'ennesima supposta di Difmetrè. Penso ininterrottamente, non riesco a dormire, faccio ipotesi e poi le smonto e partorisco idee che da geniali si tramutano, nel giro di qualche ora, in barzellette ridicole. Non c'è niente da fare, sono condannata a questo eterno ruminare, sono costretta a dedicarmi a quest'arte del fare e del disfare nella quale sono un genio insuperabile. Mai una certezza, mai un punto fermo, solo un perenne rimuginare e ripercorrere con la mente le mille opzioni possibili. E cambio idea ogni secondo, anzi ogni frazione di secondo, rischiando di impazzire. Cerco invano di rallentare i miei pensieri, mi sforzo di rintracciare un po' di stabilità, un baricentro non suscettibile al primo ondeggiamento di umori, provo a non farmi sedurre dai dubbi che vanno a corrodere anche le poche certezze.
Ho capito, adesso, il Ministero della Pubblica Istruzione. Da quest'anno le graduatorie sono "blindate", ovvero, questa è stata l'ultima possibilità di scegliere la provincia dove lavorare e dove inserirsi. Idea geniale, ad una prima lettura. Nessuno può più (almeno fino ai prossimi ripensamenti che in questo ambito sono quasi giornalieri) sorpassarti ad ogni aggiornamento, nessuno può più mettere in dubbio la tua posizione nella classifica dei supplenti, nella top ten del precario. Lì sei e lì rimani, in eterna attesa del "ruolo", banchetto pasquale dopo una così lunga quaresima....Ma non avrebbero certo potuto chiamarsi "graduatorie blindate", meglio battezzarle con l'espressione che a loro più si aggrada: "graduatorie ad esaurimento". Perchè è questo che alla fine diventiamo: un popolo di esauriti che non sanno fino all'ultimo giorno dove sverneranno l'inverno, quante ore lavoreranno, quanto guadagneranno e cercano, con una ricerca famelica e pure un po' insensata, di carpire più informazioni possibili, per non arrivare impreparati il giorno delle nomine. Che sarà giovedì prossimo per noi insegnanti di filosofia e storia, alle nove. Ci troveremo tutti a Grosseto a vedere come andranno ad amalgamarsi le mille variabili che cerco adesso di dominare ma che so saranno visibili solo fra una settimana. Ci vediamo a Grosseto giovedì prossimo, tutti belli "esauriti".

In questi, giorni, di fronte a queste esitazioni, a questi continui cambiamenti, a queste idee diverse e contrarie che si rincorrono nella mia testa, mi rimbombano nella mente i versi di Dante di fronte a Virgilio, nel secondo canto dell'Inferno: " e come quei che disvuol ciò che volle / e per novi pensier cangia proposta / sì che dal cominciar tutto si tolle /tal mi fec'io 'n quella oscura costa /perchè, pensando, consumai la 'mpresa / che fu nel cominciar cotanto tosta".

2 commenti:

Alberto ha detto...

PRIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...
:-D

ehm...ehm...

Beh, ti ci abituerai. ;-)

Cara Barbara,
ti ringrazio tanto per la sensibilità delle parole che hai scritto nel penultimo post del mio blog (in senso cronologico - ndr).
Il tema a cui mi hai accennato è grande, oltre che condiviso. Se credi, puoi scrivermi una mail (alberto.tufano@fastwebnet.it) e ne possiamo parlare privatamente.
Faccio volontariato da 5 anni in una onlus (www.unamanoallavita.it), ma non avrei mai creduto che un giorno avrei avuto bisogno di loro. E' successo. Hanno risposto bene...
Il dolore è sicuramente molto diverso da persona a persona e io non ho la pretesa di indicarti nessuna strada; ma se hai voglia di parlarne, conta su di me. ;-)
Un abbraccio vero :-)

P. S. Blog interessante.
Se ti fa piacere, ripasso volentieri.

Anonimo ha detto...

Perche non:)