mercoledì 15 agosto 2007

Emicranie estive


Ancora una nuova emicrania. Ho cercato di stemperarne l’arroganza con una nuova supposta, l’ennesima. Mi uccideranno, questi farmaci mi uccideranno. Cerco di non abusarne, ma il dolore è ogni volta così lancinante che non riesco a farne a meno. Babbo mi sta facendo le iniezioni protettive, nel tentativo di proteggere il mio già così fragile corpo. Sono appena tornata da una cena a casa di Paolo e Simona e ancora, nonostante il Difmetré, sento ogni fibra del mio corpo pervasa da questa sensazione di dolore mista a stordimento. Il risultato del mio essere, giocoforza, una drogata legalizzata. Leggo sulle istruzioni che una supposta contiene: principio attivo indometacina mg 25, caffeina mg 75, proclorperazina dimaleato mg 4. Ecco di che cosa mi faccio quasi ogni giorno. Porto sulle spalle il peso degli ultimi giorni, o meglio, sulla testa. Mi chiedo perché questo ritorno in grande stile della mia terribile compagna emicrania. Ancora una volta cerco di proteggermi dai suoi assalti con mille accorgimenti per poi capitolare e sventolare bandiera bianca. E’ sempre lei a vincere la partita, non riesco a metterla alla porta. Nonostante tutto stasera ho cercato di non farmi soffocare dal dolore e godermi una piacevole serata con un pezzo di famiglia che mi ha donato il dolce sapore dell’appartenenza. E mi sono anche bevuta un bel rosso di Montalcino, alla faccia dei consigli della Lichkok, come la chiama Riccardo.

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