lunedì 4 dicembre 2006

...quando l'ora del lupo guaisce.....

Ecco l’ora del lupo. Sono a letto e non riesco a prendere sonno, nonostante sappia che la sveglia, anche domani, mi attende prima dell’alba. Scrivo pensieri sparsi su un foglio di carta in attesa di una forma più compiuta e di una trascrizione più precisa che ci sarà, magari domani, una volta decantato il tutto. Mulinelli e vortici di sensazioni mi scompaginano i mille pensieri. Pensieri che stanotte si rincorrono in una corsa stentata, in una interminabile staffetta in cui ogni riflessione lascia il testimone ad un’altra rendendo impossibile, per ognuna di loro, arrivare al traguardo. Queste corse interrotte mi impediscono di mettere a fuoco: nessuno di questi pensieri notturni si rende pienamente leggibile, traducibile ai miei linguaggi, inseribili in uno schizzo decifrabile.
I miei pensieri non sono altro che pezzi sparsi di me che oggi ho così difficilmente ricercato dopo aver percepito, nei giorni scorsi, nuovi ed inattesi cedimenti, nonostante una sicurezza di fondo che mi ha permesso di affrontarli ogni volta. Adesso capisco che, nonostante questa apparente padronanza di me stessa, lo strato su cui cammino è ancora tremendamente sottile. Così in queste ore insonni mi sto chiedendo quando profonda e melmosa possa essere la palude che si apre sotto i miei piedi. Ieri notte ho sognato proprio questo, i miei piedi tremendamente pesanti ed un pavimento fragilissimo, incapace a reggerne il peso. Sento ancora la mollezza delle mattonelle che si sbriciolano sotto i miei passi e io che riesco a guardare da una fessura apertasi sotto i miei piedi il baratro che si apre sotto di me. Le mie notti sono di nuovo abitate dai sogni che mi angosciavano prima della mia fuga dall’Università, prima della rottura della mia relazione, prima della mia fuga a Londra. Ancora sogno viaggi in macchina alla ricerca di una meta incerta, ancora sogno un buio fittissimo e io che cerco di farmi luce, cercando aiuto in chi so essere eternamente presente. Mi chiedo se un giorno, al di là di tutto questo, riuscirò mai a scovare dentro di me una parola inedita, inconsueta, spudorata che sappia illuminare tutto questo e allontanare questa nebbia, capace di stanare la vita nei suoi luoghi più silenziosi e darmi un po’ di luce.

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