mercoledì 21 novembre 2007

La faccia come 'r culo


Pochi giorni fa spiegavo ai ragazzi dell'ultimo anno come in Italia sia stato difficile costruire un sentimento nazionale e come la mancanza di una lingua comune abbia rappresentato un ostacolo oggettivo alla realizzazione di questo obiettivo. Spiegando loro "l'Italia dei cento dialetti", come la chiama la Colarizi, li facevo riflettere sul fatto che l'italiano era la lingua colta, la lingua dei libri, quella parlata in pubblico ma poco utilizzata in privato. In casa si indulgeva in espressioni dialettali e la stessa famiglia reale, non dimentica delle sue origini savoiarde, usava il francese per comunicare tra le "mura domestiche". "Come prof. il re d'Italia che parlava in francese in casa sua?", eccola la domanda ovvia e scontata. Ebbene sì, parlava in francese, spessissimo. Quindi stasera, alla notizia, mi chiedo se mi devo rivolgere ai Savoia, purtroppo di nuovo sul suolo patrio, in francese, oppure se è sufficiente dare una leggera inflessione regale al suono delle mie parole, per avvicinarmi un po' alla classe di quell'imbalsamato di Emanuele Filiberto. Poi ho pensato: ma sai che c'è....io gli parlo in livornese, livornese che trovo, tra tutte le varie modulazioni del toscano, la più bella, la più spontanea, quella che meglio fa percepire la nostra solarità, schiettezza, genuinità. Si racconta che casa Savoia abbia richiesto allo Stato italiano un risarcimento di non so quanti milioni di euro per aver violato, imponendo loro un esilio forzato, i fondamentali diritti umani. Devo aggiungere altro? Cosa dovrei dire ai nostri ex reali? Boia de' c'avete proprio la faccia come 'r culo!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

condivido il tuo pensiero su queste Mummie vaganti ricoperti di naftalina, ... grazie per la visita,
a hug Anna

luciorey ha detto...

con l'italia che va a rotoli questi non pensano altro che farsi risarcire....ma ci pigliano per il c...?piuttosto loro dovrebbero risarcire noi per i danni causati da quell'invertebrato di vittorio e 1°,lasciandoci in pasto a mussolini.