mercoledì 27 agosto 2008

La gallina dalle uova d'oro


Per fortuna almeno una volta all'anno in questo paese si parla, spesso si “sparla”, di scuola. Questo è il periodo fortunato: l'inizio delle attività didattiche alle porte incita molti a riportare all'attenzione pubblica la questione della formazione, con un susseguirsi ansiogeno di interventi e di proposte per migliorare il “sistema scuola” in Italia. Si parte sempre con il tormentone del caro libri, poi si passa agli stipendi degli insegnanti e alla loro formazione, ci si riempie la bocca con la questione della meritocrazia e si fa un gran parlare di adeguamento dei programmi e degli obiettivi didattici. Per la scuola che sta per iniziare e per noi insegnanti (alcuni, come me, ancora in attesa di sapere in quale scuola saranno “sbattuti”) sembra di essere in campagna elettorale, ovvero in mezzo a una gara a chi la spara più grossa. Il ministro fa promesse, assicura grandi cambiamenti, parla di autonomia dei dirigenti scolastici, si fa paladina della lotta al bullismo e si fa bella garantendo nuove e più cospicue risorse per il sistema istruzione. Peccato che quando si tratta di mettere la mano al portafoglio, cioè alla fine e non all'inizio dell'anno scolastico, si dimentica sempre di quanto detto ad alunni, genitori ed insegnanti sotto il sole di agosto e stringe la cinghia. Così noi insegnanti ci troviamo ad entrare in classe in una sorta di ubriacatura di promesse, resa ancora più insopportabile dal solleone di agosto. E sappiamo che cosa ci attende, al di là dei fuochi di artificio di parole a cui Maria Stella Gelmini ci chiede di assistere, quasi per rendere ancora più piacevoli gli ultimi giorni di vacanza. Ma quest'anno la neo-ministra, dal suo cappello di Mary Poppins, non solo ha tirato fuori il sette in condotta e il grembiulino alle elementari (ne vogliamo parlare?), ma ha parlato di educazione alla legalità e alla cittadinanza. Peccato che questa gallina dalle uova d'oro dimentica di far parte di un governo che alla legalità e alla cittadinanza dovrebbe educare per primi i suoi ministri, nonché il suo presidente e che le politiche del suo governo hanno talmente interiorizzato il non rispetto delle regole che i miei alunni dicono che sono comunista solo perchè ne chiedo, al contrario, un rispetto integrale. Buon inizio di scuola a tutti.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, io sono d'accordo per quanto riguarda il grembiulino alle elementari: non si sporcano i vestiti e poi i bambini sono tutti uguali, non ci sono più quelli D&G perchè sono ricchi e quelli mercato perchè sono poveri.
Baci baci, Francy

fabio r. ha detto...

ciao,
passo da te per mezzo di museum, ho letto un tuo commento lì dove citavi Berlino ed allora non potevo esimermi di passare a trovare una collega (precaria come me! Wow, ma io sono pure più vecchio!!) filosofa che ha visitato la MIA Berlino (sono un po' possessivo con chi amo...).

Sul post: sono pienamente d'accordo con il tuio pensiero, come se l'avessi scritto io! e poi sei in buona compagnia, nemmeno io so con certezza dove dividerò i miei giorni, sicuramente tra più scuole e l'incarico all'università (da Gennaio) e quindi tiriamo la cinghia, oop!

un saluto. Fabio

Radio Pazza ha detto...

Ciao, scambio link?

Bak

ps. radiopazza.blogspot.com number 7 is online

Bk ha detto...

Rieccomi qui.
Scusa il ritardo.
Mi dispiace per la nonna. Tanto.
Come va ora?
Un abbraccio Bk

Silvia ha detto...

Non mi resta che darti un in bocca al lupo ed augurarti un buon inizio d'anno scolastico...

Condivido a pieno ciò che dici, purtroppo si predica bene e si razzola male!

A presto :)

Anonimo ha detto...

La Toscana difende la scuola pubblica



I 446.350 studenti toscani sono tornati da lunedì sui banchi ma la prima campanella, anche nella nostra regione, ha suonato in un clima di incertezze e polemiche. A dispetto delle rassicurazioni iniziali il ministro dell'istruzione Gelmini ha affidato a un decreto una serie di iniziative destinate a cambiare volto alla scuola italiana. Un attacco in piena regola alla scuola pubblica, condotto senza consultare istituzioni e mondo della scuola e senza un dibattito preventivo sul piano pedagogico, a malapena mascherato da ritocchi dal sapore rétrò come il voto di condotta, il grembiule, il ripristino dei voti al posto dei giudizi. L'affondo più pericoloso - anche se colpirà a partire dal prossimo anno - è quello alla scuola primaria, con la riduzione a 24 ore del tempo scuola e con il ritorno al maestro unico. In poche righe si cancella un'esperienza ventennale che aveva consentito alla scuola primaria italiana di raggiungere punte di eccellenza, comprimendo le ore di lezione, presumibilmente anche i programmi e portando pesanti conseguenze e disparità sul piano sociale. Pesanti anche le conseguenze del taglio previsto per le piccole scuole che, nelle zone più impervie del nostro territorio, costituiscono un importante presidio sociale prima ancora che didattico. La Toscana sarebbe doppiamente penalizzata dall'applicazione del decreto perchè, usando le competenze attribuitele dalla Costituzione, ha già portato a termine una razionalizzazione delle sedi scolastiche, prevedendo fra l'altro un investimento ad hoc proprio per tenere in vita molte piccole scuole. E' anche pensando a questo che la giunta toscana ha deciso di presentare un ricorso alla Corte Costituzionale: il governo, con il suo decreto, si appresta infatti a ledere le prerogative della Regione riservandosi di regolamentare la materia. Ma non intendiamo limitarci a uno sterile braccio di ferro. L'idea della scuola come costo da tagliare è inaccettabile. L'istruzione è una leva per lo sviluppo, una risorsa, forse la più importante, sulla quale investire. Per questo, mentre diamo la nostra adesione alle manifestazioni che in questi giorni vengono promosse dai sindacati e nella società chiedendo a gran voce il ritiro dei provvedimenti annunciati, manteniamo ferma la barra sulla centralità della scuola, confermando le nostre politiche che puntano a investire in misura crescente sul capitale umano e ampliare le possibilità di accesso all'istruzione per tutti.



Gianfranco Simoncini Regione Toscana

Anonimo ha detto...

Ciao Barbara, come va? Sono io l'anonimo del commento relativo alla "ns scuola " che vive tempi difficili. Non hai aggiornato il blog,spero che tutto ti vada per il meglio.... il ritmo di sempre ha ripreso il suo corso ,
baci Anna (da Na a Gr).
PS.questo commento sembra una lettera,ma ho scritto qui perchè non ho la tua e-mail,a presto leggerti e rivederti :-)

Bra ha detto...

Il grembiule ci può stare, ma il futuro dell'istruzione mi appare sempre più grigio. Se ti può consolare, in Spagna non mi pare molto meglio...

Anonimo ha detto...

Ciao carissima,
è sempre un piacere passare di qui,
spero che questo tuo lungo silenzio non celi una demotivazione più profonda.
In attesa di aggiornamenti, ti mando un forte abbraccio e stammi bene.
Elena