giovedì 5 luglio 2007

Registro di classe

Mi sono lasciata di nuovo affanscinare dalle pagine di quel testamento narrativo che è Registro di classe di Sandro Onofri. Mi ha accompagnato per tutto l'anno scolastico, some stimolo alla riflessione. Trascrivo le due pagine più belle, nonostante la lunghezza.

"Quelli che di questi tempi, con gli scrutini, non fanno che interrogare e interrogare. Quelli che tanto non serve a niente. Quelli che lo sciopero è solo una perdita di tempo. Quelli che chi sciopera crea disagio solo ai colleghi. Quelli che fate come volete basta che non mi fate tornare di pomeriggio un’altra volta. Quelli che per quello che ci danno. Quelli che io, con questi studenti qua, posso concedere al massimo un cinque. Quelli che io do tutti sei, mica voglio tornare a fare il recupero. Quelli che ma queste sono bestie, cosa gli vuoi dare? Quelli che la scuola sarebbe così bella se solo non ci fossero i ragazzi. Quelli che noi, che facciamo i professori, lo facciamo per una vocazione. Quelli che nessuno lo capisce. Quelli che è così bello stare in mezzo ai giovani. Quelle che, ehi, sbrighiamoci, a me alle cinque se ne va via la baby-sitter. Quelli che senta, Preside, lei deve prendere provvedimenti con questa classe qui. Quelli che, con questi giovani, che si presentano con il cappellino in tesa, e il chewingum in bocca. Quelli che io fra dieci giorni sarò in settimana bianca. Quelli che a me mi mancano solo due anni per la pensione. Quelli che a me ne mancavano tre, ma mi hanno fregato. Quelli che lasciano la macchina alla stazione, sennò lo stipendio se ne va via per la benzina. Quelli che io sono un professore serio, i miei voti vanno dal due al cinque. Quelli che ma com’è, com’è che le colleghe so’ diventate tutte racchie? Quelli che in questa cazzo di scuola non c’è manco una saponetta. Quelli che ma dopo, c’è qualcuno che mi dà un passaggio? Quelli che ma in gita chi ci va quest’anno? Quelli che abbiamo studiato tanto e guarda come ci ritroviamo. Quelli che tanto puoi insegnargli quello che ti pare, questi quando escono da qui cosa credi che gli resta? Quelli che l’hai vista la supplente di ginnastica quanto è bona? Quelli che ma quando ci danno la maturità? Quelli che basta, basta fare gli psicologi, qui chi non fa non merita. Quelli che tanto lo so, vi lamentate a poi a fine anno promuovete tutti. Quelli che io non ero così. Quelli che invece no, questo ragazzo è proprio educato, buono, non disturba mai, sta zitto zitto: sette! Quelli che è tutta fatica sprecata. Quelle che ma dove l’hai comprato ‘sto cappottino? Quelle che se rinasco voglio fa’ la bidella. Quelli che queste giovani generazioni, senza valori, senza più padri. Quelli che a noi ci dovrebbero dare l’indennità per i rischi che ci accolliamo. Quelli che la loro materia la sanno così, non c’è mica bisogno di studiare. Quelli che ma tu non sei un po’ troppo largo di maniche? Quelli che io oggi il verbale non lo scrivo. Quelli che i genitori sono peggio dei figli. Quelli che, per questi qui, quello che so basta e avanza. Quelli che guardano quelli che e pensano: questi, beati loro, questi non hanno ancora capito".

Sandro Onofri, Registro di classe.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao babi mi sembra di tornare a scuola leggendo il testamento di onofri.
in realtà non so cosa dirti apparte che il blog è carinissimo, ma hai cosi pochi commenti che mi sto sforzando di scriverti qualcosa.
ho visto blog con 13 commenti.
a presto