mercoledì 3 gennaio 2007

Stroud Green Road


E’ tornata nei miei pensieri, ha percorso i miei nervi e ha attraversato la mia mente, squassandola e lasciandola esausta, come assetata, ma incapace di dissetarsi. Oggi pomeriggio ho finalmente inviato a Niahm i soldi residui per il pagamento delle bollette. Sono stata alla posta per effettuare il vaglia e scorrendo con gli occhi gli agenti autorizzati per il Money Gram di Londra, lo sguardo si è posato su un per me anonimo negozio in Stroud Green Road. La mia strada, la mia Stroud Green Road. Chissà qual è il negozio autorizzato. Forse il bar vicino alla stazione della metro, gestito dal signore eritreo che mi accoglieva con il suo imperfetto italiano, o forse è quel malconcio negozietto della famiglia turca. Chi l’avrebbe mai detto che, oltre all’aglio, alla cipolla e alle verdure mezze ammuffite aveva l’autorizzazione per la riscossione dei vaglia internazionali?
O magari è solo uno di quei tanti alimentari di cui avrei dovuto fotografare almeno una vetrina, con quelle banane annerite perennemente ammassate e mai vendute. Ma non c’è nessuno a Londra che mangi la marmellata di banane?
Era una strada che amavo percorrere, in tutta la sua lunghezza, su entrambi i lati. Mi piaceva il brusio che usciva dai negozi, il chiasso dei passanti, mi piaceva il senzatetto davanti al Tesco con la sua copia del TheBigIssue ad elemosinare qualche pennies, mi piaceva sbirciare dentro quell’agenzia alla ricerca di un volto caro.
Non so, stasera, se accogliere questi pensieri con un saluto di benvenuto o scacciarli come i peggiori nemici, arrivati a minacciare la pace. Mi manca, la mia Stroud Green Road. Mi manca tutto di quella città e mi manca la Barbara che vi ho sepolto, chissà dove, chissà perché.

1 commento:

Anonimo ha detto...

beh, almeno per londra ci sono i low cost... :-)