mercoledì 19 ottobre 2011

Noli foras ire, in teipsum redi

Forse ho solo un disperato bisogno di fermarmi. Mettere un punto e aspettare. Stasera mi sembra di essere in una fredda mattina del primo giorno dell’anno, quando sono alle prese con le promesse per il nuovo anno, a sciorinare una serie infinita di giuramenti e accordi con me stessa. Devo solo fermarmi, respirare a pieni polmoni quest’aria di laguna, godere fino in fondo la splendida e inaspettata novità di questo anno scolastico e imparare. Imparare ad ascoltarmi, presa come sono ad ascoltare sempre gli altri, le esigenze di Tizio, i bisogni di Caio, i desideri di Sempronio…Adesso voglio rivolgermi a me stessa, in un’agostiniana inversione di sguardo, come spiegavo stamani ai ragazzi di seconda. “Noli foras ire, in teipsum redi”…e anche se, come già so, non troverò l’apertura radicale alla divinità come il vescovo di Ippona, troverò forse qualcosa di ancora più prezioso, l’eco di una voce diventata da un po’ troppo fioca e indistinta. Ci sono, come sempre. Ma che il mio movimento, adesso, sia solo quello delle mie gambe che hanno ripreso a correre, per il resto spero in una pausa fertile e annunciatrice di inedite scoperte. E comunque Orbetello è piena di aironi e fenicotteri rosa. Credo che anche solo questo, per oggi, possa bastare.

2 commenti:

rompina ha detto...

a volte basta una piccola pausa per riprendere a respirare e...capire quello che abbiamo bisogno di capire. bentornata Barbara :)

Laura

Barbara ha detto...

Laura cara,
grazie di passare sempre su queste pagine. Un abbraccio affettuoso.