giovedì 13 marzo 2008

Paradosso vivente

Spiego ai ragazzi di seconda la filosofia di Blaise Pascal e li vedo rapiti, come ero io alla loro età, di fronte ai suoi "Pensieri", a "quell'officina in pieno disordine" che sono i suoi appunti pubblicati postumi dai suoi allievi. Li vedo annuire, ascoltare in religioso silenzio (quando mai?), confrontarsi tra loro, chiedere. Mi soffermo con più attenzione sul tema dell'uomo come "paradosso vivente", come eterna contraddizione, come desiderio frustrato, come anelito verso un qualcosa che sempre si cerca e mai si raggiungerà.
Metto sempre un po' di me stessa nelle mie lezioni, cerco sempre di amalgamarmi con loro e con le riflessioni che cerchiamo ogni volta, con risultati ondeggianti, di costruire. Così stamani pensavo al mio paradosso, alle mie eterne contraddizioni. La primaria, non ancora diluita nella stabilità dell'età adulta, tra istinto di fuga e necessità di radicamento. Comincio ad essere stanca di questo nomadismo a cui mi condanna questo lavoro, sono esausta di non avere una casa mia, che parli di me, sono stanca di spostarmi ancora con pacchi e valigie e di sentirmi apolide, ovunque mi trovi. Sono stufa di questa sensazione di essere una eterna "fuori posto": a Firenze, qui sulla laguna, nella mia città. Vorrei mettere radici, vorrei trovare uno spazio da abitare con il corpo e con la mente, vorrei sentirmi a casa. Eppure, nonostante questa voglia di restare, sono notti che sogno il viaggio, di nuovo, come anni fa. Se riesco a non sognare le strade londinesi, sogno comunque una partenza, di solito in macchina, al buio, sola, impaurita ma decisa. E ripenso a Kafka, alle letture di anni fa, allo spirito della fuga che segnò un salutare rischiaramento. Ma dove me ne voglio andare? Con quali strane sensazioni mi trovo oggi a combattere...a volte vorrei essere inghiottita da questa terra, assorbita nel ventre materno, incollata al qui ed ora di questo momento che vorrei interminabile. Altre volte sogno vele aperte ed un vento forte che mi spinga al largo, anche se incerto e nebbioso. E così se oggi vorrei essere strozzata da questa rete ed immobilizzata all'oggi, so già che domani (o meglio stanotte, nella sincerità dello spazio onirico) cercherò avida una piccola maglia da cui balzare fuori.
Per adesso me ne torno in classe e penso che la maglia rotta nella rete, quella vera, l'ho individuata in quel maggio 20o6 quando ho chiuso la porta di quel maledetto Dipartimento. E già mi viene da ridere e da impazzire da gioia.
Vorrei scrivere di molte cose, ma sono così incostante in questi giorni.

13 commenti:

Silvia ha detto...

Ciao Barbara, complimenti...Dovrebbero essercene di più d'insegnanti come te...
E' bello il fatto che metti anche parte di te stessa nelle lezioni e che fai con passione il tuo lavoro!

Anche io sono ancora nella fase "Fuori Posto" e credo proprio che dovrò rassegnarmi ad aspettare ancora del tempo per "mettere radici" da qualche parte...Chissà!!!Buon lavoro...
Un saluto :)

Bk ha detto...

Ben tornata.
E' una vita che mi sento fuori posto,
che non esiste un luogo chiamato casa... ormai erro da tempo immemore.
C'è inquietudine, a volte un pò di freddo... ma almeno una cosa positiva c'è però: le nostre ali non hanno confini; nulla ti ancora.
Stai su e scrivimi se ti va.
La mia email è sul mio profilo.
A presto Bk

rompina ha detto...

Carissima...essere preda di voglie contradditorie e' normale...e' normale se ancora non abbiamo individuato la nostra strada, e' normale se le situazioni contingenti ci impediscono in qualche modo di seguirla, una volta trovata...e normale se stiamo affrontando cose impensabilmente pesanti.
La voglia di restare, la necessita' di fuggire...ah! come ti capisco...
Devi tenere duro.
Prima o poi la Vita ti donera' un po' di calma...ed e' allora, prima che l'inquietudine possa tornare a colpire, che potrai capire davvero cosa vuoi.
I momenti di scoramento e incertezza rimarranno...in fondo siamo umani...ma ci sara' sempre un punticino luminoso da seguire. E sara' b-e-l-l-o vederlo. Fidati.
In ogni caso, quando vuoi...I'm here.
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Decisamente sono per le "vele aperte e il vento forte"...sempre!
Buona serata!;)

Prisma ha detto...

Mi ha colpito molto questo tuo post... Mi ci sono rispecchiata tanto.

E mi interessa molto la tua esperienza a contatto con i ragazzi... Se penso ai professori che ho avuto io, sono stati rarissimi quelli in grado di ammutolirci e stimolare in noi domande e scambio di idee... Perciò... continua così! La tua passione per l'insegnamento li aiuterà a essere donne e uomini migliori.

A presto.

Gianluca ha detto...

Ce ne dovrebbero essere di insegnanti come te che vivono con passione ed emozione il loro lavoro.
Tutti dovrebbero vivere il lavoro come te.
Ed è bello leggerti..sempre.

Un bacio, buoni giorni.

g

Mat ha detto...

sicuramente avrei voluto avere più di un'insegnante come te..

quanto all'essere fuori posto...beh..pensare ad un viaggio non credo sia poi segno di malessere!

allora sarei perennemente malato!

Ciao Barbara!

Spippy ha detto...

Eterni apolidi. Quanto è vero. Eterne contraddizioni. Quanto è tremendamente vero.

Dove si può trovare la soluzione? Come si può trovare la via d'uscita? C'è una via d'uscita? Come posso sapere che la mia vita qui ed ora è la vita che veramente voglio, se non ho mai provato la vita nei posti dove da sempre desidero fuggire?

Spippy ha detto...

E allora corro. Per questo corro. Per fuggire e tornare. Tornare e fuggire di nuovo.

Anonimo ha detto...

Tanti auguri di una Serena Pasqua!!!!
A presto!;)

Gianluca ha detto...

Cara Barbara tanti auguri di buona Pasqua..un abbraccio

g

Anonimo ha detto...

Ciao Barbara,
sono una tua vecchia alunna, lo ricordo sempre con piacere.
Anche io mi sento un po' senza fissa dimora, divisa tra Pisa e il Monte Amiata...l'anno scorso ero più legata al mio paese d'origine, ma al passare del tempo mi rendo conto che mi sto lentamente staccando, anche se ripudio ogni volta con forza la città e l'idea di vivere in mezzo al traffico, lo smog, il caos cittadino, sebbene Pisa non sia una grande metropoli.
Colgo l'occasione per farti tanti auguri di Buona Pasqua.
Un abbraccio.
Elena

Anonimo ha detto...

Augurissimi di Buona Pasqua
a te e ai tuoi cari,peccato per il grigio, ma presto ci sarà il sereno,da Anna&famiglia