sabato 12 settembre 2009
In attesa del vino novello
Eccomi di nuovo a queste pagine, dopo un lungo ed inatteso silenzio. Forse l’atrofia estiva della mia scrittura è stata solo la traccia di due mesi di calda serenità, in cui ho lasciato che i miei pensieri non si rattrappissero in una pietrosa malinconia, ma si lasciassero trasportare dal caldo e allegro vento follonichese. Mesi di sincere amicizie, di piacevoli scoperte, mesi di inedita complicità con me stessa e con le mie emozioni. Oggi invece è piovuto e sembra che la mia anima abbia già sobbalzato a questo cambio di clima. Mi sento diversa, in questo giorni di metà settembre, percepisco la mia malinconia salire lentamente ad offuscare i miei giorni, a renderli polverosi, difficili da respirare. E torno a scrivere. Ho ancora sulle mie mani i segni della vendemmia di oggi, quelle macchie scure di acini strizzati che dovrò decidermi a cancellare con un po’ di candeggina. E vorrei poterci lavare anche la mia mente, nella speranza che si porti via tutti i pensieri di oggi, così affastellati l’uno sull’altro da non potersi neppure districare e, quindi, decifrare. Ho pensato a tutte le mie vendemmie, in quella terra così calpestata dai miei piedi di bambina e dai miei passi di adulta, ho respirato l’odore del mosto, ti ho ricordato aiutare mio padre in cantina, lamentarti della troppa stanchezza difficile da sopportare nella partita successiva. E ho visto mia madre apparecchiare per tutti gli amici che davano in prestito le loro schiene ricurve e le loro mani stanche e ne ho sentita, ancora più forte, ancora più violenta, la mancanza assoluta. Anche se è sabato decido di restare a casa, sento che non sarei di compagnia così appesantita da questa giornata. Ma prometto che domani affronterò la mia partenza per la laguna con entusiasmo e che aspetterò con il sorriso il vino novello.
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7 commenti:
malinconia pura.molto bellissimo.
curioso, oggi ho scritto pure io...ma il tuo post e' una di quelle fotografie seppia, da antologia...mi tocchi il cuore, sempre.
una abbraccio,
L.
ben tornata in questo spazio autunnale allora. a presto
i ritorni sono faticosi spesso, ma fa sempre piacere leggere che un'amica virtuale ha fatto delle belle vacanze.
per il resto, vigila sul manierismo, che tende a conferire un retrogusto di stantio al sentimento del vino novello, e sulle solite "d" eufoniche.
Immaginavo che i pensieri si sarebbero direzionati verso un passato molto prossimo nei cuori di tutti noi, ed allo stesso momento si sarebbero fusi, almeno idealmente, in una malinconica rievocazione. Lo è stato anche per me che non presente, fisicamente, ho comunque sentito per giorni e sento tuttora quei profumi, quelle voci, quei rumori e.... quella gioiosa ed irritata stanchezza alla schiena. Una sola cosa da dire in più di quanto riesci meravigliosamente ad esprimere: Credo che quella Vendemmia habbia diritto ad essere vissuta come una festa così come è sempre stata grazie al suo sorriso sempre pronto anche sul suo viso spesso provato. Grazie
Arriva sempre il tempo del vino
un abbraccio
Grazie Babi, per quello che scrivi. E' bello leggerti ogni volta, anche dopo le a volte lunghe pause, tue nella scrittura, mie nella lettura...
Anche per me questa metà settembre è un po' malinconica... Ma torna il vino, appunto..
Un abbraccio
Susanna
P.S.: credo che mi lascerò convincere ad entrare in facebook :-)
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